Facciamo rifiorire l'agricoltura fertile con l’indice impollinatori
Il declino drammatico di api, impollinatori e vita nelle nostre campagne è innegabile, ed è comprovato che dipende prioritariamente dagli attuali metodi di coltivazione. La fertilità è uno dei beni comuni che stiamo sistematicamente distruggendo. Dalle parole ai fatti: se l’Europa riconosce, finalmente, che gli impollinatori sono un valore per la biodiversità e la sicurezza alimentare, deve adottare misure concrete ed efficaci. La Politica Agricola Comune (PAC) deve favorire e sostenere praticamente ed economicamente la presenza degli impollinatori come indice di sostenibilità dell’agricoltura.
Azioni concrete:
il 1° pilastro della PAC, la “condizionalità rafforzata”, indica la necessità di realizzare
• “Buone condizioni agricole e ambientali” e “Requisiti di gestione obbligatori”: se ben progettati e implementati, possono assicurare ad api, impollinatori e agricoltori un futuro fecondo.
• “Misure che aumentano le risorse nutrizionali e l’habitat per la biodiversità”: deve diventare il criterio vincolante per l’erogazione di finanziamenti, la progressiva ed effettiva riduzione d'uso di pesticidi e chimica, con interferenza minima negli agroecosistemi e il ricorso a meccanismi naturali di controllo. Occorrono sostanziose risorse e incentivi concreti agli agricoltori per contrastare i deserti verdi delle monocolture. Per far rifiorire paesaggi biodiversi, con fioriture continuative e ricche, serve uno STOP alle varietà selezionate (ad es. per colza, girasole e coltivazione da frutta) che producono fiori che non secernono più nettare e polline.
• Una drastica riduzione dell'inquinamento delle acque non solo da fosfati, ma anche da pesticidi, biocidi o prodotti veterinari.
Il 2° pilastro della PAC deve quindi comprendere
• misure agroambientali e climatiche attraverso la promozione di
✔ sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente,
✔ agricoltura biologica e di precisione,
✔ energia rinnovabile e economia circolare.
• Servizi di consulenza agricola per
✔ fornire indicazioni sulle pratiche agricole che consentano – davvero e in modo dimostrabile- di ridurre l’uso di fertilizzanti chimici e prodotti fitosanitari
✔ promuovere metodi naturali di miglioramento della fertilità del suolo e per il controllo dei parassiti.
• Aiuti agli investimenti per un’agricoltura di precisione che utilizzi tecniche non dannose per api e impollinatori quali: tecniche droplegs, robot autonomi anziché erbicidi, big data, sensori RFID, feromoni, dispositivi satellitari
• Sistemi per la conoscenza e per l’innovazione in agricoltura che persegua
✔ il miglioramento delle pratiche agro-apistiche
✔ la cooperazione e la partecipazione attiva delle comunità agricole,
La comunità scientifica riconosce alle api la funzione efficace ed affidabile di Agenzia Ambientale, per rilevare contaminazioni territoriali. Il costante e diffuso monitoraggio della presenza di residui chimici e della biodiversità botanica nelle matrici degli alveari, attraverso la realizzazione e l’attuazione dell’indice impollinatori, può e deve divenire uno strumento portante della PAC utile a dimostrare il concreto raggiungimento degli obiettivi enunciati, attraverso un riscontro concreto dei progressi che possiamo realizzare.
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