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Le recenti decisioni del Parlamento Europeo preoccupano e sollevano le proteste di un’ampia coalizione di associazioni a difesa della biodiversità

La recente decisione del Parlamento europeo di utilizzare il meccanismo della procedura d’urgenza per rivedere la Politica agricola comune ha visto una netta opposizione da parte di BeeLife Coordinamento apistico europeo.


Il Parlamento Europeo ha dato seguito alla controversa proposta della Commissione Europea di indebolire o rimuovere la maggior parte delle condizionalità ambientali dalla PAC.


Una mossa problematica e assolutamente inaccettabile di fronte al collasso della biodiversità, alla crisi climatica e all’inquinamento ambientale. Una direzione che si contrappone a tutte le raccomandazioni scientifiche e all’impegno di esperti, società civile e parti politiche nel definire i requisiti ambientali tra le condizioni basilari dei sussidi agricoli.


Condizioni tutt’ora carenti, che rendono ancor più urgente uno stretto legame tra gli aiuti, gli obiettivi ambientali e i beni pubblici, piuttosto che un percorso opposto.


Malgrado le proteste degli agricoltori, la Commissione europea sta tentando di far approvare la proposta, fornendo una prima risposta inappropriata e irresponsabile, e dimostrando un totale disprezzo per l’adozione di procedure corrette, di negoziati e di un impegno democratico. Basti citare che non è stata condotta alcuna valutazione d’impatto né un’adeguata consultazione delle parti interessate.


Recentemente BeeLife, all’interno di una vasta coalizione, ha presentato valide argomentazioni per sottolineare l’infondatezza scientifica e l’approccio antidemocratico della proposta della Commissione. La proposta manca sostanzialmente di trasparenza e trascura la sufficiente partecipazione pubblica.





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