top of page

Sulfoxaflor, una "Alternativa" non così favorevole per le api



A seguito delle prove schiaccianti sui rischi per le api, da neonicotinoidi, principalmente clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam, le società fitosanitarie si sono rivolte all'innovazione per sostituire i pesticidi già vietati oppure con restrizioni. Promosso come opzione "più sicura" e come "sostituzione" per gli altri neonicotinoidi, il sulfoxaflor è stato presentato come una delle possibili alternative.

Questo insetticida della famiglia delle sulfoximine, come anche i neonicotinoidi, attacca il sistema nervoso centrale degli insetti, sovente anche quelli che non bersaglio. [1]. Uno studio recente ha dimostrato che quest’alternativa potrebbe non essere sicura come sino a oggi promossa [2]. Inoltre, ricordiamo che il sulfoxaflor non può nemmeno essere considerato un'alternativa, ma facente parte di una nuova generazione di neonicotinoidi [3].


Dopo il cambio di legislazione sui neonicotinoidi, con il divieto Ue di tutti gli usi all'aperto di tre neonicotinoidi [4], la famiglia delle sulfoximine veniva presentata come legittimo erede degli insetticidi sistemici. Generalmente rappresentati dal sulfoxaflor, questi insetticidi presentano alcune strutture diverse da quelle dei neonicotinoidi. Colpiscono gli insetti che si nutrono di linfa e mirano a superare la resistenza, già verificata, di alcune popolazioni d’insetti a diversi neonicotinoidi. Le prove supportano l'efficacia del sulfoxaflor, rispetto cui gli insetti hanno dimostrato una resistenza significativamente ridotta [5].


Tuttavia, l'efficacia non può che essere solo una parte della descrizione di questo insetticida. Giacché le prestazioni dimostrate su insetti nutriti con linfa colpiscono il mercato e gli agricoltori di tutto il mondo, ma suscitano egualmente preoccupazioni. Uno studio pubblicato di recente ha stabilito che il sulfoxaflor può avere un impatto negativo su insetti non bersaglio, i bombi. Dopo esposizione all'insetticida, le colonie di bombi "hanno prodotto molti meno individui, rispetto alle colonie non esposte, e alla fine hanno prodotto meno discendenti riproduttori". Le colonie esposte hanno mostrato una significativa diminuzione della produzione di regine e di maschi, raggiungendo dei tassi di riduzione fino a meno 54%, rispetto alle colonie di controllo [6]. Lo studio condotto dalla Royal Holloway University di Londra ha utilizzato dosaggi compatibili con quelli in campo post spandimento.


Fornendo dunque prove dei pericoli che l'insetticida può causare alle api. Già precedentemente l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare aveva determinato che non si poteva escludere un rischio elevato per le api [7]. Grazie a questo recente studio, le prove continuano a dimostrare la necessità di un esame più approfondito sui nuovi insetticidi sistemici.


La copertura mediatica della problematica è stata considerevole, con la narrazione sui principali media come la BBC [8] o il The Times [9]. Al contrario, non v’è traccia dell’esistenza di una discussione sul sulfoxaflor. Pesticide Action Network Europe (PAN Europa), l'Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi) e BeeLife avevano già denunciato che il sulfoxaflor non è per nulla un'alternativa ai neonicotinoidi. [10]

Se ci si basa sulle ricerche scientifiche, la categorizzazione di questo insetticida corrisponde più precisamente alla quarta generazione dei neonicotinoidi. In funzione del suo modo di azione che agisce sul sistema nervoso centrale e del suo stretto legame con l'imidacloprid, è un neonicotinoide, i ricercatori avevano già suggerito che il sulfoxaflor sia considerato un neonicotinoide [11].


Il sulfoxaflor è stato introdotto sul mercato nel 2013 in Cina [12] e negli Stati Uniti [13]. In Europa, è stato esaminato nel 2014 e approvato nel 2015. L’approvazione ha spinto Pan Europa, Unaapi e BeeLife a contestare questa decisione, definendo assurda la decisione della Commissione europea, perché il sulfoxaflor agisce sulle api nello stesso modo degli insetticidi della famiglia dei neonicotinoidi, parzialmente vietati in Europa due anni prima. Negli Stati Uniti, dove i pesticidi a base di sulfoxaflor sono commercializzati sul mercato dal 2013, il settore dell'apicoltura stava già premendo sull'Environmental Protection Agency (EPA) per il ritiro dal mercato [14].


Nell'ottobre 2015, Bee Life, PAN Europe e Unaapi hanno avviato una procedura di contestazione dell'approvazione del Sulfoxaflor alla Corte di giustizia dell'UE. Con la motivazione che la "decisione delle istituzioni europee di non rispettare i requisiti normativi e i progressi scientifici che si sono realizzati in questi ultimi anni in merito alla protezione delle api è incomprensibile e inaccettabile ".


Tuttavia, la Corte ha respinto l'appello. Con la motivazione, fra le argomentazioni principali, che gli Stati membri dovevano approvare il sulfoxaflor secondo un regolamento della Commissione di conformità, concedendo autorizzazioni prima che potessero essere immessi sul mercato o utilizzati nel loro territorio. Tuttavia, il ricorso ha implicato che l'approvazione del sulfoxaflor ha avuto un effetto immediato, gli Stati membri potendo decidere di permettere "automaticamente" la sostanza nella formulazione presentata per l'approvazione. Inoltre, l'assenza di margini di valutazione in ogni procedura di autorizzazione solleva la questione se il sulfoxaflor può, in determinate condizioni o in determinate formulazioni essere utilizzato in modo sicuro, avendo la Commissione ritenuto che fosse possibile applicare il sulfoxaflor in modo sicuro. Con questi argomenti, il ricorso ha implicato che la regolamentazione poteva avere un impatto diretto, che non era necessariamente preceduto dall'attuazione [15].


Tre anni dopo, sulfoxaflor è nei titoli dei media. E 'possibile controllare le ricerche su questo insetticida, evitando prudentemente di riaprire una discussione di più di 20 anni, durante la quale dei prodotti pericolosi continuino a danneggiare le api, i loro servizi di impollinazione e il loro ruolo negli ecosistemi. I nuovi prodotti, anche quelli presentati come alternativi, possono ancora avere aspetti nascosti. Dow AgroSciences ha evitato d’etichettare come neonicotinoide il suo prodotto e, alcuni anni dopo, è indispensabile ricordare ai decisori politici, agli agricoltori, agli apicoltori e a tutti gli interessati che la distanza tra la sulfoxaflor e neonicotinoidi (rispetto alla classificazione e il rischio per le api) non è così importante.

[12] Shao X, Swenson TL, Casida JE Cycloxaprid insecticide: nico- tinic acetylcholine receptor binding site and metabolism. J Agric Food Chem, 2013.

[13] DoW Agro Sciences, DoW AgroSciences receives US EPA Registration for Sulfoxaflor, 2013

bottom of page