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COMUNICATO STAMPA - La definizione del livello di protezione delle api selvatiche contro i pesticidi

COMUNICATO STAMPA

Gli impollinatori selvatici sono vulnerabili all’esposizione ai pesticidi, la perdita accettabile dovrebbe essere dello 0%


BRUSSELS, BELGIO, 1 aprile 2022


BeeLife Coordinamento apistico europeo sollecita la salvaguardia degli impollinatori selvatici dai pesticidi che, al pari delle api, svolgono un ruolo fondamentale per l'impollinazione delle colture e della vegetazione spontanea. Sono fondamentali per garantire migliori raccolti e la resilienza dei servizi ecosistemici di impollinazione (Garibaldi et al, 2016) [1]. Pertanto, la tutela degli impollinatori selvatici è necessaria per garantire la sicurezza alimentare dell'Ue e preservare la biodiversità.

A gennaio 2022, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato il documento per la definizione degli Obiettivi di protezione specifici (SPG) per gli impollinatori selvatici nell'UE, di supporto ai gestori del rischio (SCoPAFF - Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi), che accerta un livello di conoscenza tecnico-scientifica insufficiente per poter definire gli SPG. L’EFSA suggerisce di applicare gli stessi SPG stabiliti per le api mellifere (10%). Ma recentemente è emerso che i “campi di controllo" utilizzati per i test sono stati testati solo con una molecola, mentre i "campi di prova" sono stati trattati sia con la molecola studiata sia con altri pesticidi. Un campo di controllo non dovrebbe essere trattato e dovrebbe essere privo di pesticidi. Analogamente i campi di prova dovrebbero essere trattati solo con il pesticida testato. Pertanto, in questo caso, la base del lavoro dell'EFSA non è fondata su una procedura adeguata per ottenere evidenze scientifiche.


BeeLife chiede l’interruzione della consuetudine non scientifica di irrorare i campi di controllo con pesticidi, nelle prove sul campo regolamentari. A seguito degli obiettivi fissati dalla Strategia per la biodiversità e dall'Iniziativa dell’Ue a favore degli impollinatori e data la mancanza di dati e conoscenze, che dovrebbero essere alla base del principio di precauzione, la proposta è di fissare gli SPG allo 0%. Eccezionalmente, e solo a fini normativi, si potrebbero prevedere protocolli di test che consentano di rilevare una differenza del 3% nelle popolazioni di impollinatori selvatici tra campi di controllo e campi testati. Soltanto una tale esigua perdita è accettabile poiché:

1. il cocktail di pesticidi, come realtà della situazione di campo, non è testato nel processo normativo;

2. l'esposizione ai pesticidi non è valutata in un contesto reale, dove per esempio si riscontrano mancanza di habitat, mancanza di nutrizione e altri fattori di stress;

3. il test viene eseguito solo su alcune specie campione. È assai probabile che le specie di prova non siano le più sensibili tra le 1900 specie di impollinatori selvatici dell'UE. L'EFSA, già nel 2013, ha considerato [3] diverse variazioni intra e interspecifiche della tossicità, proponendo più fattori di valutazione, 5 intra-specifici e 10 inter-specifici.

Noa Simón Delso, Direttore Scientifico di BeeLife, afferma: "BeeLife sollecita un impegno politico a un livello superiore, che ambisca alla massima salvaguardia degli impollinatori e a politiche coerenti. Non possiamo invertire le tendenze negative per l’esistenza degli impollinatori se continuiamo ad accettare alti livelli di impatto da pesticidi. La bio-diversità degli impollinatori dovrebbe essere considerata un input di produzione".

Riferimenti:

[3] EFSA, 2013: Guidance on the risk assessment of plant protection products on bees (Apis mellifera, Bombus spp. and solitary bees) https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/3295


----- FINE ----


Contatto: Kata Gocs, comms@bee-life.eu


NOTA PER GLI EDITORI:

BeeLife Coordinamento apistico europeo è una ONG cui aderiscono associazioni apistiche e agricole dell'Unione europea. BeeLife lavora per la salvaguardia degli impollinatori in Europa, sottolineandone il valore per la natura e l’uomo. Con 25 membri di 12 diversi Paesi europei, BeeLife integra politica, scienze e osservazioni sul campo per promuovere un futuro più sostenibile per gli impollinatori e il loro ruolo negli ecosistemi.




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